PER UN’ESTETICA DELL’IMPURITÀ. 4 Giuseppe Ungaretti e la dialettica ordine/disordine

Se rileggiamo le prime folgoranti poesie del giovanissimo Ungaretti - quelle scritte dietro la spinta emotiva della guerra e con l’urgenza di chi sa di avere poco tempo a disposizione per tirar fuori e mettere su carta quel «grumo di sogni», quel «grido unanime» che preme con violenza alle pareti della coscienza[1] - se rileggiamo, … Leggi tutto PER UN’ESTETICA DELL’IMPURITÀ. 4 Giuseppe Ungaretti e la dialettica ordine/disordine

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DUE PAROLE SU UNGARETTI, di Davide Morelli

Ungaretti dovrebbe essere un modello per i poeti contemporanei spesso illeggibili perché incomprensibili. Ognuno, dopo aver finito di scrivere una raccolta poetica, dovrebbe rileggere “Allegria”, che si caratterizza per i versicoli immediati. Dovrebbe essere la prova del nove per tutti i poeti. Allo stesso modo ogni romanziere dovrebbe, dopo ogni sua fatica letteraria, rileggere “Se […] … Leggi tutto DUE PAROLE SU UNGARETTI, di Davide Morelli

IL TEMA DEL CONGEDO NELLA POESIA DI GIORGIO CAPRONI

Giovanni Raboni che, forse meglio di chiunque altro, è riuscito a penetrare con esemplare lucidità e finezza interpretativa nell’universo concettuale e formale del poeta livornese, definisce l’intera opera poetica di Giorgio Caproni «un grande, struggente e severo canzoniere d’esilio o, in altro senso, un ininterrotto diario di viaggio»: […] viaggio nel tempo e nello spazio, … Leggi tutto IL TEMA DEL CONGEDO NELLA POESIA DI GIORGIO CAPRONI