
INTRODUZIONE/TESI
Nella seconda metà del Settecento, grazie alla diffusione in tutta Europa delle nuove idee illuministiche, anche il ruolo delle donne all’interno della società comincia lentamente a cambiare.
SVILUPPO ARGOMENTATIVO
corso dei secoli la donna era stata sempre ritenuta inferiore all’uomo, incapace di prendere parte alla vita politica dello stato e relegata, all’interno della società, esclusivamente al ruolo di moglie e di madre. Si riteneva, inoltre, che una donna, dotata di minori capacità intellettive, non potesse dedicarsi al pari degli uomini alla scienza, alla letteratura o alle arti. Anche a causa di questi pregiudizi, non era mai stata data importanza all’istruzione femminile
Nella seconda metà del Settecento, in piena rivoluzione industriale e in concomitanza con la diffusione dei principi illuministici, la situazione progressivamente cominciò a mutare: in tutta Europa furono le donne dell’alta nobiltà o della borghesia colta a dar vita ai salotti letterari più importanti, ad ospitare intellettuali e artisti e ad animare discussioni culturali. In Francia anche le donne del popolo mostrarono coraggio e intraprendenza quando, ad esempio, durante la Rivoluzione francese, disperate per la mancanza di cibo, marciarono sulla reggia di Versailles (5 ottobre 1789), costringendo il re a rientrare a Parigi.
Ovviamente l’ondata di rinnovamento non riguardò tutte le donne, anzi la maggior parte di esse restò legata al ruolo di “donna di casa” e “madre di famiglia”, tuttavia alcune figure femminili di grande statura intellettuale emersero nella società e nella politica del tempo.

Innanzitutto va ricordata l’Imperatrice “illuminata” Maria Teresa d’Austria, donna istruita e intelligente, che capì “l’importanza e l’utilità per lo Stato” della diffusione della cultura e volle che in tutto l’Impero austriaco “si accrescessero i mezzi e gli aiuti della pubblica educazione” e che “fossero assistiti e promossi” tutti gli intellettuali nazionali e stranieri (P. Frisi, Elogio di Maria Teresa Imperatrice, 1783). Per Maria Teresa era questa la strada da percorrere per assicurare ai propri sudditi felicità e benessere
Anche in campo letterario emersero delle novità. Nei romanzi pubblicati nell’età dell’Illuminismo, troviamo un nuovo tipo di personaggio femminile: non più la ragazza fragile e sottomessa all’uomo, ma la donna spregiudicata, curiosa, che sa dissimulare i propri sentimenti, che finge di essere stupida o distratta, ma che in realtà, “osservando e meditando”, impara a vivere in società con astuzia, senza lasciarsi dominare dai maschi. È questo il caso della marchesa di Merteuil, giovane vedova parigina alla vigilia della Rivoluzione francese, protagonista del romanzo Le relazioni pericolose di P. C. de Laclos (1782).

Nel campo dell’arte, infine, va ricordata la straordinaria figura della pittrice Angelika Kauffmann, famosa e sicura di sé, che non a caso dipinse il proprio Autoritratto con il busto di Minerva (1780) circondandosi di oggetti di grande valore simbolico: un libro e una penna (per dimostrare la propria cultura) e il busto della dea Minerva (protettrice delle scienze e delle arti e anche simbolo di saggezza).

CONCLUSIONE
Popolane, borghesi o nobili, realmente esistite o inventate dalla penna degli scrittori, le donne nel secolo dei Lumi hanno avuto tutte il merito, con il loro esempio, di aver aperto la strada all’emancipazione femminile.