Pubblico volentieri la seguente tavola sinottica, costruita con l’aiuto di Leo Sorano e degli altri studenti della mia VC (“Elena di Savoia”, Napoli). La tabella – volutamente sintetica e semplificata – intende riassumere in pochi passaggi il contenuto di lunghe discussioni fatte in aula sulla fondazione (e rifondazione) del romanzo italiano.
AUTORE | MANZONI
(1785-1873) |
VERGA
(1840-1922) |
D’ANNUNZIO
(1863-1938) |
OPERA | I promessi sposi
(ed. def. 1840-42)
|
I Malavoglia
(I ed. 1889) Fa parte del “Ciclo dei vinti” |
Il piacere
(I ed. 1889) Fa parte della trilogia dei “Romanzi della rosa”
|
GENERE
|
Romanzo storico | Romanzo verista | Romanzo decadente
|
STRUTTURA
|
Lineare: ordine logico cronologico degli eventi interrotto da digressioni (Fra’ Cristoforo; Monaca di Monza)
|
Lineare | Lineare, nonostante un lungo flashback iniziale (rottura della relazione tra Andrea Sperelli e Elena Muti) |
NARRATORE
E PUNTO DI VISTA
|
Esterno, onnisciente.
Il narratore osserva dall’alto, interviene, commenta, giudica, si rivolge ai lettori
|
Esterno, impersonale.
“Regressione” del punto di vista: il narratore annulla la distanza tra sé e il mondo che racconta |
Esterno, con focalizzazione alterna.
A volte il narratore è onnisciente, altre volte assume il punto di vista del protagonista
|
SPAZIO E TEMPO
|
Tra Lecco e Milano nel 1600.
Periodo della dominazione spagnola e della peste
|
Aci Trezza (Sicilia), 1863-1878.
Periodo post-unitario: povertà e degrado del Sud Italia (“questione meridionale”, tasse e leva obbligatoria)
|
Roma tra il 1885 e il 1887 e Villa Schifanoja, presso Ferrara.
Periodo della Belle Époque, Roma “bizantina”, sfarzosa e decadente
|
PERSONAGGI
|
Sono gli “umili”.
Perseguitati dai potenti, vittime della storia, gli umili risultano alla fine “vincenti” grazie alla fede nella Provvidenza
|
Sono i “vinti”.
Nella “lotta per la vita” sono i perdenti, i più deboli, travolti dal progresso e (a differenza degli “umili” manzoniani) senza possibilità di riscatto
|
Sono l’esteta (il dandy) e la “femme fatale”
Belli e aristocratici, inseguono il piacere e il lusso, ma sono egoisti, cinici, incapaci di rapporti autentici, destinati all’isolamento
|
LINGUA
|
Fiorentino vivo parlato dalla gente colta di Firenze. Anche Renzo, Lucia, e gli altri personaggi popolari del romanzo parlano questa lingua
|
Italiano regionale (con espressioni dialettali, proverbi, soprannomi tipicamente siciliani). Ricorso al discorso indiretto libero
|
Lingua elegante, raffinata e musicale (parole rare e preziose, francesismi, latinismi). Uso del simbolismo.
|
MESSAGGIO
|
Il romanzo della Provvidenza.
La visione pessimistica della storia si stempera grazie alla concezione della “Provvida sventura” (sofferenze e sventure possono condurre alla salvezza chi è animato da fede sincera) |
“Ideale dell’ostrica” e “Religione della famiglia”.
Chi abbandona le proprie origini e le tradizioni familiari non ha nessuna possibilità di riscatto ed è destinato al fallimento |
Il manifesto dell’Estetismo.
Fondato sulla teoria dell’“arte per l’arte” e costruito sull’introspezione psicologica del personaggio, il romanzo rappresenta il definitivo superamento del Naturalismo
|